Relatività

Primo caso esemplare

Consideriamo ora l'esempio eclatante che ha "dimostrato" la validità della dilatazione del tempo e contemporaneamente della contrazione delle lunghezze, analizzando il comportamento di una particella elementare.
La maggior parte dei muoni che raggiungono la Terra è prodotta dai raggi cosmici: questi ultimi, quando penetrano negli strati superiori dell'atmosfera, generano particelle π di massa =139.57 MeV, che a loro volta decadono in muoni e neutrini.
Nel modello standard il muone è una particella fondamentale con carica elettrica negativa e spin 1/2 e massa 139,6 MeV. Insieme all'elettrone, al tauone e ai neutrini fa parte dei leptoni. Storicamente fu catalogato come mesone con il termine di "mesone mu".
È indicato con μ-.

Caso del mesone μ

Alcuni raggi cosmici provenienti dal sole interagiscono ad una quota dei circa 60 Km con gli atomi di ossigeno (ossia con i loro elettroni) dando origine a leptoni chiamati muoni o impropriamente mesoni μ.

Queste particelle prodotte in laboratorio hano una vita media di circa 1,5 microsecondi ossia la popolazione dei mesoni μ si dimezza dop circa 1,5 microsecondi. Sapendo, (riprendendo i dati rilevati da palloni sonda), che circa un ottavo dei muoni raggiungono il suolo (nell'ipotesi che il moto sia rettilineo e uniforme e diretto verso il centro della terra), possiamo determinare la velocità con cui si muovono verso il suolo.

Essendo un ottavo = 1 mezzo al cubo deduciamo che la popolazione di queste particelle si dimezza ogni 20 km.

Nel sistema di riferimento associato al muone gli eventi nascita e morte avvengono sempre nello stesso posto e quindi la distanza spaziale tra gli eventi vale zero. 1,5 microsecondi corrispondono a circa 1,5 10-6 x 299792458 metri di tempo ossia 4497 m di tempo.

Nel sistema di riferimento terrestre abbiamo che la distanza spaziale tra i due eventi è di 20000 m.

Calcoliamo gli intervalli:

tempo di decadimento del mesone muQuesto implica che apparentemente la vita media del muone si è incrementato di circa 40 volte.

Per determinare la velocità sappiamo che per determinare il coefficiente di c è sufficiente calcolare il rapporto tra l'intervallo spaziale (20000) e quello temporale (20499,34).

Fatti i calcoli ricaviamo che questa particella si muove ad una velocità pari a circa 0,975 c

Questa è stata la prima verifica sperimentale della dilatazione dei tempi.

Mettiamoci ora nel sistema di riferimento del mesone μ

L'osservatore solidale col mesone μ affermerà che il sistema è in quiete e pertanto la vita media del mesone è di circa 1,5 microsecondi.
Vedrà la terra avvicinarsi ad una velocità prossima a c. Se γ vale circa 4,5 (come ricavato dai calcoli precedenti la distanza ionosfera-suolo sarà pari a 60000/4,5 ossia di circa 13000 metri.
Questa distanza può essere percorsa da un terzo dei mesoni

Questo risultato ci lascia interdetti, se pensiamo che la dilatazione temporale è solo ciò che ci appare esserci quando due osservatori uno privileggiato e l'altro no analizzano il manifestarsi di un evento associato ad un inizio e ad una fine che avvengono per il primo nello stesso punto e per il secondo in punti diversi.

Quanto ricavato ha una sua validità oggettiva se prendiamo in considerazione la relatività generale e il discorso per il quale la dilatazione dei tempi si osserva realmente per gli oggetti accelerati (nel nostro caso dal campo gravitazionale terrestre).


Segue: analisi della velocità limite